Short Track

Curiosità dello sport

ORIGINE NORDAMERICANA

Nello short track, gli atleti non gareggiano contro il tempo ma uno contro l'altro. Questo apre il campo ad altri elementi come strategia, coraggio e tecnica. Lo short track ha visto la luce in Canada e negli Stati Uniti, dove già all’inizio del ‘900 si tenevano gare di pattinaggio di velocità, con partenza di gruppo, su una pista ovale. La mancanza di piste lunghe da 400 m. portò molti pattinatori nordamericani ad allenarsi su piste più piccole e a misurarsi con nuove sfide, come curve più strette e rettilinei più brevi. L'aumento di popolarità dello sport è stato in parte dovuto alle regole delle gare in Nord America, che hanno introdotto gare con un maggior numero di partecipanti. Capitalizzando su questo, gli organizzatori dei Giochi di Lake Placid del 1932, con il consenso dell'Unione Internazionale di Pattinaggio (ISU), accettarono di seguire queste regole per le gare di pattinaggio di velocità del programma.

IL RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE

L'ISU, nel 1967, ha dichiarato lo short track uno sport ufficiale, ma le competizioni internazionali in tutto il mondo non si sono svolte fino al 1976. Paesi come Gran Bretagna, Australia, Belgio, Francia e Giappone hanno contribuito molto allo sviluppo di questo sport poiché hanno partecipato a competizioni internazionali prima che lo sport fosse riconosciuto dall'Unione Internazionale di Pattinaggio.

STORIA OLIMPICA

Dopo essere stato uno sport dimostrativo ai Giochi di Calgary del 1988, lo short track è diventato parte del programma Olimpico di Albertville nel 1992, con due gare individuali e due staffette. Dai Giochi Olimpici di Torino 2006, il programma di questa disciplina include otto eventi.

In Italia, il movimento è cresciuto fortemente negli ultimi anni e ha trovato una splendida interprete in Arianna Fontana, portabandiera Azzurra ai Giochi di PyeongChang 2018, che con le sue 11 medaglie Olimpiche risulta essere l’atleta italiana più medagliata nella storia dei Giochi.

La popolarità crescente di questo sport è dovuta alla sua spettacolarità: su una pista così limitata per lunghezza, gli atleti si trovano a pattinare in curva per gran parte della competizione, con il corpo inclinato e la mano interna appoggiata sul ghiaccio. Collisioni e cadute sono inevitabili, motivo per cui le pareti dell'ovale di pattinaggio sono imbottite.

L’ASCESA DEI PAESI ASIATICI

Nelle ultime edizioni dei Giochi, Cina e Corea del Sud sono salite alla ribalta sfidando il dominio nordamericano in questo sport. A Torino 2006, fu la Corea del Sud ad emergere, con sei medaglie d'oro e 10 in totale.

LE GARE

A Milano Cortina 2026, sulla pista lunga 111,12 metri, uomini e donne gareggeranno nei 500m, 1.000m e 1.500m. E’ prevista anche una staffetta maschile di 5.000 m, una staffetta femminile di 3.000 m e la mixed relay di 2.000m. In ogni evento, i pattinatori sono impegnati in una serie di batterie ad eliminazione che determinano i finalisti che si sfidano per le medaglie.

DIFFERENZE TRA PATTINAGGIO DI VELOCITÀ E SHORT TRACK

Come suggerisce il nome della disciplina, le gare di short track si svolgono su una pista più corta rispetto al pattinaggio di velocità. Nel pattinaggio di velocità, gli atleti e le atlete corrono contro il tempo, in un formato a cronometro. Non ci sono batterie, né semifinali o finali, ma solo un singolo round in cui i concorrenti cercano di stabilire il miglior tempo. Nello short track, invece, si compete l’uno contro l’altro in una serie di round. In questo caso l’ordine d’arrivo conta, poiché gli atleti e le atlete più veloci passano ai round successivi. Il casco è obbligatorio nelle gare di short track poiché il rischio di caduta è molto più elevato rispetto al pattinaggio di velocità.

Nello short track la presenza di curve strette e il rapporto tra velocità e distanza rendono necessario l'uso di una calzatura più rigida per aiutare gli atleti e le atlete nel controllo della traiettoria. Per questo motivo, i materiali sono meno flessibili di quelli utilizzati nel pattinaggio di velocità. Anche le lame dei pattini sono diverse: più piccole.

Il pattinaggio di velocità presenta rettilinei più lunghi e curve più ampie, i pattini degli atleti sono più flessibili. Sono inoltre dotati di un sistema particolare, detto “clap”, con un meccanismo a cerniera sul tallone, che consente alla lama di mantenere il contatto con il ghiaccio quando la gamba viene sollevata, dando l'impressione che gli atleti saltino mentre pattinano (da cui il nome di "clap skates").